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CIRCOSCRIVIAMO: CIRCOSCRIZIONE 2

di P F
Illustrazione di Roberta Longo

Rubrica «Circoscriviamo»: intervista a Giovanni Caci, Consigliere di Circoscrizione 2 - Mirafiori Sud, Mirafiori Nord e Santa Rita

In questa rubrica intervistiamo alcuni giovani eletti negli Organi delle Circoscrizioni della nostra città. Questo mese ci siamo occupati della Circoscrizione 2 e abbiamo chiacchierato con Giovanni Caci, ventisei anni, laureato in architettura e attualmente insegnante di Tecnologia e Storia dell’Arte alla Scuola Secondaria di Primo Grado.

Iniziamo parlando di te. Come ti sei avvicinato alla politica?

Ho iniziato con l’associazionismo in qualità di educatore/animatore e con diverse esperienze di volontariato in Italia e all’estero. Alla politica in senso stretto mi sono avvicinato solo di recente, circa due anni fa. E la storia è assai particolare. A quindici anni volevo cambiare il parchetto sotto casa mia. Allora mi rivolsi ad un Consigliere chiedendogli se potesse fare qualcosa. Da quel momento siamo rimasti in contatto e l’anno scorso mi ha proposto di candidarmi in Circoscrizione. Io ho accettato perché vedevo la politica come la naturale prosecuzione dell’associazionismo, passando così alla parte decisionale dell’impegno civico.

 

Non sei la prima persona che intervisto che riscontra questo collegamento tra politica e impegno in associazioni. Come mai, secondo te, c’è questa correlazione?

La politica non riesce rispondere a tutti i bisogni dei cittadini e le associazioni servono proprio ad integrare questa domanda. I servizi pubblici per funzionare necessitano dell’aiuto del mondo del terzo settore. Talvolta le associazioni sono più vicine alla popolazione, o ad una determinata fetta della popolazione. Inoltre, hanno procedimenti decisionali più snelli e rapidi. Alcuni la mettono sul discorso della maggior voglia di fare di chi si dedica al volontariato, ma anche all’interno della politica ci sono molte persone attive e propositive. È un discorso prettamente organizzativo e di rapidità dell’azione.

 

Entriamo nel vivo della tua Circoscrizione. Quali sono i confini?

Confiniamo con diversi Comuni: a Sud con Moncalieri, Nichelino e Stupinigi. Proseguendo ad Ovest troviamo Beinasco e Grugliasco. A Nord il limite è dato dalla Circoscrizione 3 e dalla Circoscrizione 1, via Tirreno per intenderci. Ad Est dalla 8, quindi corso Unione Sovietica, via Onorato Vigliani e un tratto di corso Traiano che diventa corso Maroncelli. I quartieri di nostra competenza sono Mirafiori Sud, Mirafiori Nord e Santa Rita. Circa cinque anni fa, Mirafiori Sud costituiva da sola la Circoscrizione 10. Ora è stata unita alla Circoscrizione 2, ma questa divisione si può ancora vedere ed è segnata dallo stabilimento Fiat che costituisce una barriera architettonica non indifferente tra Nord e Sud. Ci sono certi spazi che sono addirittura scollegati dal Comune. Poco tempo fa sono stato in via Tintoretto. Tra questa via e il Comune passa la ferrovia, c’è il cavalcavia di via Guido Reni e la caserma. I confini nella nostra Circoscrizione sono più interni che esterni.

 

Quali sono i temi maggiormente affrontati in Consiglio?

Sorge sempre la questione di quali competenze disponiamo, quindi che cosa possiamo fare in concreto in materia di aree verdi, viabilità… ad esempio, nella nostra zona sono presenti quarantacinque aree verdi, di cui una trentina sono aree gioco per i bambini. Alcune di queste sono veri e propri polmoni verdi della città: il parco Colonnetti, lungo il torrente Sangone; il parco Rignon, in corso Orbassano; piazza d’Armi. Purtroppo però il budget è basso e anche la semplice manutenzione non è semplice. Un altro tema trattato di recente riguardava lo sgombero del parcheggio di piazza d’Armi, occupato da persone che vivevano in camper e roulotte. Una volta liberato lo spazio, le persone si sono spostate nelle vie limitrofe e si sono creati attriti coi residenti. È un tema delicato perché spesso ci sono i minori da tenere in conto e non possono trovarsi da un giorno all’altro per strada. Inoltre, la nostra Circoscrizione riceverà una somma molto consistente proveniente dal PNRR. Vista l’assenza di alcuni servizi essenziali, come le biblioteche, l’idea è di investire in quegli ambiti e potenziare spazi per associazioni e per i giovani.

 

 

Qual è il clima nel vostro Consiglio tra minoranza e maggioranza? E tra voi giovani?

Noi siamo sei under 35. Questo è un vantaggio perché permette un dialogo generazionale proficuo. In generale i rapporti sono buoni tra tutti i Consiglieri e diversi atti sono stati approvati all’unanimità. Per fare qualche esempio, in collaborazione con l’opposizione abbiamo approvato un atto di condanna per delle minacce subite da un membro della Fondazione Mirafiori che opera su tutto il territorio di Mirafiori Sud, un atto per l’introduzione in Circoscrizione di tram storici e uno per l’organizzazione di eventi musicali in occasione di Eurovision o Atp Finals. La collaborazione si interrompe nei casi di atti politici. Non ce ne sono stati molti in quest’anno e mezzo e, talvolta, anche membri della maggioranza si sono trovati d’accordo con la minoranza.

 

Quali sono invece i rapporti con il Consiglio Comunale? Riuscite a farvi ascoltare?

Essendo il Consiglio Comunale del nostro stesso colore è più facile. Abbiamo già lavorato con alcuni Assessori. Ad esempio l’Assessore Foglietta alla viabilità e l’Assessore Tresso al verde pubblico. Inoltre, avendo nella nostra area quattro mercati rionali, di cui due sono in crisi per il numero sempre minore dei banchi, abbiamo chiesto aiuto all’Assessore al commercio. Se si considera che noi non disponiamo di competenze tanto ampie, l’intervento comunale è essenziale per portare a termine certi progetti. Soprattutto quando si tratta di immobili in cui neanche l’installazione di serrande esterne può essere eseguita senza l’intervento degli uffici centrali.

 

Quindi disporre di così poche competenze rende difficile portare a termine gli obiettivi?

Sì, già solo individuare la persona competente è un problema. E una volta che è stata individuata bisognerà capire di quanti fondi disponiamo per intervenire. Le tempistiche si allungano e questo rende gli esiti di alcuni progetti poco proficui. È una responsabilità condivisa tra noi e il sistema. Ritengo il decentramento fondamentale per l’efficienza dell’ordinamento, però, se la Circoscrizione è l’ente decentrato del Comune, questa deve disporre di fondi, personale e competenze.

 

Chiudendo con una nota più personale. Quali sono gli aspetti positivi e negativi della tua esperienza come Consigliere?

All’inizio ero titubante. Bisogna iniziare studiando non solo come funziona la Circoscrizione, ma anche quali sono i bisogni e le necessità dei cittadini che rappresentiamo. I miei studi e le mie esperienze di volontariato mi hanno fatto capire quanto sia importante progettare. Quando svolgevo servizio per un’associazione che si occupava di progettare bagni pubblici in Africa, un Consigliere comunale ci disse, citando l’ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che «i giovani non hanno bisogno di prediche ma di esempi di giustizia, di coerenza e di altruismo». Spesso in politica si fanno troppi discorsi, anche io che mi sento più un civico che un politico e tendo a comportarmi così. Ma l’ascolto e l’azione sono alla base dello sforzo per il bene comune. Ovviamente ho meno tempo libero, ma questa perdita di tempo privato permette un guadagno di «tempo pubblico». Detto ciò, il bilancio è sicuramente positivo. Ho incontrato centinaia di persone e ognuna di loro mi ha fatto capire che questa è stata la scelta giusta.

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