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CIRCOSCRIVIAMO: CIRCOSCRIZIONE 1

di P F
Illustrazione di Roberta Longo

Rubrica «Circoscriviamo»: intervista a Alberica Badini Confalonieri, Consigliere di Circoscrizione 1 - Centro, Crocetta

In questa rubrica intervistiamo alcuni giovani eletti negli Organi delle Circoscrizioni della nostra città. Questo mese abbiamo intervistato Alberica Badini Confalonieri. Studentessa di medicina di ventidue anni, si è avvicinata alla politica dopo il primo lockdown e si è candidata ed è stata eletta l’anno scorso con Forza Italia in Circoscrizione 1.

Questa volta iniziamo con una domanda meno accademica e più personale. Perché ti sei appassionata alla politica?
Io non ho mai pensato a candidarmi, fino al giorno in cui un amico di famiglia, Ludovico Seppilli, coordinatore del gruppo giovani di Forza Italia di Torino, mi ha parlato della sua idea di candidare alcuni giovani nelle Circoscrizioni. Mio padre era stato Consigliere in Circoscrizione 1 prima di me. Quindi, più o meno, sapevo già quale fosse l’impegno. Dopo aver deciso di candidarmi, ho iniziato a parlarne ai miei amici e grazie al passaparola sono stata eletta. Non ho mai fatto propaganda vera e propria.

Ora parliamo della tua Circoscrizione. Quali sono innanzitutto i confini?
La mia Circoscrizione è Centro-Crocetta. A Est arriviamo fino a piazza Vittorio e al fiume Po. A Sud abbiamo corso Vittorio Emanuele II e da via Sacchi fino a corso Bramante. Ad Ovest c’è corso Mediterraneo, che diventa corso Castelfidardo, e poi corso Inghilterra, fino ad incrociare a Nord corso Regina Margherita. Andando di nuovo verso Est, all’altezza dei Giardini Reali, si prosegue per corso San Maurizio.

Quale clima si respira nella vostra Circoscrizione, soprattutto tra maggioranza e minoranza?
Direi non disteso. Ci sono scontri soprattutto per questioni organizzative. Ad esempio, questa settimana abbiamo chiesto che venisse anticipato di un’ora il Consiglio e la maggioranza lo ha addirittura posticipato di mezz’ora. Questo è un peccato, perché nascono molte idee e noi dell’opposizione non sempre veniamo ascoltati.

Come sono i rapporti con gli altri Consiglieri? E con gli altri giovani?
Nella nostra coalizione c’è un buonissimo rapporto. Siamo molto uniti e andiamo tutti d’accordo. Sono tutte persone simpatiche e disponibili nei miei confronti, anche se sono l’unica giovane. Ci sono altri due giovani nella maggioranza con cui, però, dialogo poco. Non c’è assolutamente un fronte comune giovanile, neanche sulle tematiche che ci toccano più da vicino.

Quali sono i temi su cui si lavora di più?
Giusto ieri [20 ottobre nda] la maggioranza ci ha presentato un progetto per una pista ciclabile in lungo Po Cadorna. Noi abbiamo votato contro perché, per come era stata pensata, ci convinceva poco. Noi siamo assolutamente a favore delle piste ciclabili, ma ogni tanto questi progetti non tengono conto della fattibilità dell’opera. Un altro tema ricorrente è il piccolo commercio. Da dopo il Covid ci sono state molte chiusure tra gli esercizi commerciali del centro, soprattutto sotto i portici via Sacchi. Di recente sono venuti i rappresentanti dei locali di piazza Vittorio e dei Murazzi per discutere dei controlli sulla movida. Lamentano il fatto che le sanzioni ricadono sempre su di loro, anche quando sono i clienti a non ottemperare alle regole. Paradossalmente desiderano più controlli in quelle zone. La situazione in Quadrilatero, invece, è più tranquilla. Noi della minoranza stiamo spingendo per far chiudere tutte le edicole ormai dismesse, quei chioschetti abbandonati che si possono notare agli angoli delle strade. Io in primis, girando per il centro, ho notato che ce ne sono molti e rovinano la vista. In alcuni spazi si respira un po’ di incuria.
Per quanto riguarda la viabilità, parliamo spesso dei semafori e della loro durata e della pedonalizzazione di fronte agli asili e alle scuole. Noi abbiamo respinto la proposta di pedonalizzare lo spazio di fronte al Liceo Classico D’Azeglio. Io ho frequentato lì le superiori e già la viabilità non è semplice in quella zona, in più una pedonalizzazione ad orari non ha senso, soprattutto in un luogo in cui non c’è il pericolo di attraversamento improvviso che c’è davanti agli asili.

Quindi si discute molto in Circoscrizione, c’è molta attività…
Sì, percepisco però poca concretezza. Noi facciamo tante interpellanze e mozioni alla Giunta della Circoscrizione, ma di rado queste sortiscono effetti. Dispiace avere poco potere decisionale e poca libertà di manovra, economicamente parlando. La maggior parte dei fondi serve per la piccola manutenzione delle strade e del verde pubblico. La Circoscrizione ha poche competenze e i nostri pareri sono obbligatori ma non vincolanti. In più, come è ovvio, c’è tanta burocrazia.

Quindi il tuo approccio a questo impegno è più pratico che politico in senso stretto?
Trovandoci in Circoscrizione e non in Parlamento mi sembra più utile un approccio diretto alle cose, che parta dalla mia esperienza personale. Ogni tanto si parla anche di cose di cui non abbiamo nessuna competenza, come ad esempio la sanità. È certamente giusto provare a dare il proprio apporto, ma allo stesso tempo sembra fine a se stesso.

Il tuo bilancio è comunque positivo?
Sì, è molto interessante come esperienza. Scopri molte dinamiche anche della politica. I problemi ci sono e sono quelli citati prima, quindi c’è frustrazione per l’impossibilità di concretizzare le tante belle idee che vengono fuori. Ho iniziato anche ad avere uno sguardo diverso sulla città, ad esempio in merito all’utilità della linea Star, che è stata soppressa e che serviva a muoversi con agilità per il centro. O alla scomodità di tutti questi cantieri quando si gira in macchina o in bici.
Consiglierei questa esperienza perché apprendi molte cose della tua città e vieni a sapere di luoghi e iniziative che altrimenti faresti fatica a scoprire. Sicuramente fare la Consigliera è un buon modo per avvicinare i giovani alla politica, come è stato per me.

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